Anello della Resistenza

25 Aprile, zona arancione, tempo splendido. Bisogna pensare qualcosa , …mumble …mumble, ce l’ho !! E’ da tempo che ho pensato questo percorso è l’occasione buona per provarlo. Percorso da Sambuca, salita a Badia, passaggio per Pratale e ridiscesa alla Sambuca, un anello perfetto per questo giorno.

Faccio una piccola variante al percorso originale (che vi spiegherò al ritorno) per evitare un punto poco chiaro nella mappa, quindi partenza dal Molino dell’Abate prima stradina a sinistra dopo l’impianto di potabilizzazione (o prima traccia di sentiero che alla fine è uguale ma io all’andata l’ho bucata) e si comincia a salire fino a incontrare la strada di Badia percorrendo una strada forestale abbastanza facile, arrivati alla strada asfalto si fa un tre o quattrocento metri in direzione Badia, appena iniziano i muretti e la strada si strettisce conviene scendere sotto ai muretti e camminare in testa alla vigna se non è molle che è più sicuro. Poco prima di Badia una strada bianca tra due file di ulivi sulla sinistra punta verso il borro.

Qui ,se volete, prima di imboccarla potete fare una breve deviazione verso l’abazia di Badia a Passignano se non si è mai visitato il piccolo borgo o se si ha necessità di qualche confort messo a disposizione dalla civiltà è sicuramente consigliato.

Visitato, o meno, Badia a Passignano si imbocca la stradina di cui sopra e giunti al borro dopo oltrepassato si gira sulla sinistra si segue la strada boschiva piuttosto larga fino ai campi dove prosegue costeggiando un campo di olivi finché non si trova una strada bianca. Sulla destra Pratale di Sopra residenza della regina d’Olanda ( ovviamente con strada chiusa che finisce al cancello) sulla sinistra la strada che porta a Pratale di Sotto. Raggiunta la fattoria di Pratale , oggi essenzialmente un agriturismo, un cartello sulla destra indica il sentiero per scendere al cippo commemorativo posto all’inizio del bosco.
La strage di Pratale meriterebbe un lungo discorso, vi rimando al testo di Catastini-Silei  “La strage di Pratale. Storia e memoria di una strage dimenticata, 23 luglio 1944” (ISBN 9788882511722) dove è raccolto tutto il materiale archivistico disponibile.

La sera del 23 luglio 1944,  le famiglie Gori, Lotti, Cresti e Raspollini stanno consumando la cena. Una pattuglia di tedeschi oramai in ritirata entra nell’abitazione, costringe tutti i presenti ad uscire, li accompagna presso una macchia boscosa dove adesso è collocato il cippo, separa gli uomini dalle mogli e dai figli e li fucila. La strage si incastra nel contesto delle rappresaglie contro la popolazione civile, volte a scoraggiare il sostegno alla Resistenza. I fucilati erano contadini del posto, per i quali non risulta particolare attività partigiana se non una menzione come supporto al reperimento del cibo e informatori di un capo brigata in una memoria. E’ evidente che, a prescindere se la menzione sia per fatti reali, per simpatia o “a memoria”, si tratti a tutti gli effetti di civili uccisi per rappresaglia e che niente avevano a che fare con i combattimenti e le azioni di guerriglia.

Dopo il doveroso omaggio alle vittime ho ripreso la strada per la discesa verso la Sambuca. La strada perfettamente carrabile scende fino al Borro della Drove lo attraversa e risale fino ad incrociare la strada asfaltata per Badia. Qui ho fatto una piccola variante rispetto al percorso ipotizzato passando per un sentiero più stretto e costeggiando l’area di addestramento cani mediante un altro sentiero boschivo. Giunto alla casa sono andato a riprendere il percorso dell’andata.

Nel punto della casa c’è la variazione principale rispetto al percorso ipotizzato in partenza che dalla casa avrebbe dovuto scendere verso via Torricelle e raggiungere il parcheggio nei pressi del campo sportivo. Il percorso mi è parso praticabile anche se sulle mappe c’è una piccola area grigia tra la casa e la strada forestale dove però in realtà non sembrano esserci ostacoli.  Nell’immagine sotto ho comunque segnato in rosso il percorso ipotizzato in origine, qualche sambuchino nei commenti potrà farci sapere se è praticabile o meno.
Il percorso è tutto sommato facile, passa principalmente per strade forestali e strade bianche e non ha passaggi difficili, purtroppo non è un percorso segnato (come quasi tutti in questo territorio) se non per la tratta denominata sentiero della Regina che da Badia arriva a Pratale di sopra, in ogni caso una segnatura con targhette di qualche anno fa non più integra e affidabile.

Traccia GPS su Wikiloc
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