Dal “ma che se grullo” al “ma che soddisfazione”

Salita verso Piz da Peres da Jú de Furcia (p.so Furcia)

Le sensazioni cambiano spesso velocemente a volte basta un passo, altre di passi ne serve qualcuno in più. Resta il fatto che ognuno di noi prova delle sensazioni che sono legate al momento specifico, basta che cambi qualcosa affinché cambino anche le sensazioni.

Quando decidi di raggiungere una vetta, nel momento in cui lasci il parcheggio situato il più delle volte in prossimità di qualche passo sei ottimista e pensi che quella sfida con un po’ di calma e i tuoi tempi la vincerai con discreta facilità. Per la verità il tuo cervello sa benissimo che non è così ma cerca di ingannare il tuo corpo spingendolo a uscire dalla pigrizia.

Nei primi chilometri l’ottimismo regge bene anche affascinati dalla continua scoperta di particolari interessanti nel paesaggio che ci circonda. Poi passano i chilometri e la concentrazione passa maggiormente sul cammino, sul trekking vero e proprio. Finché le pendenze sono accettabili comunque la camminata scorre bene, nel silenzio della montagna interrotto giusto un attimo da altri escursionisti che si incrociano, giusto il tempo di un “buongiorno”, “goodmorning” o quel che sia; poi i passi si allontanano come il battere delle bacchette sui sassi e presto torna il silenzio del bosco.

Panorama dalla forcella

Puoi andare avanti così un anche un oretta ma poi se hai deciso di andare su una cima arriva inesorabile la salita vera, quella che devi affrontare con soste ogni tre per due. Spesso insieme alla salita tosta arriva anche il canalone con ghiaione mosso: serve fiato per l’estrema pendenza, serve la testa per decidere dove metti i piedi e serve il “cuore” per voler continuare la sfida. In quei momenti, mentre sudi come un ornitorinco (che c’entra l’ornitorinco? Niente, è solo la prima cosa che mi è venuto in mente) è inevitabile ripetersi come un mantra “ma che se grullo” …”ma che se grullo”. A colpi ripetuti di “ma che se grullo” la vetta si avvicina e dopo un oretta arrivi in cima.
Appena scopri una vista a 360 gradi il mantra cambia immediatamente in “ma che soddisfazione”, ecco è quell’ultimo passo che ti porta sulla cresta che ti cambia lo stato d’animo; è incredibile come per ogni cosa ci sia sempre un passo più importante degli altri.