Ferma alla prossima, grazie!

Mentre l’ipocrisia dilagante si indigna per la repressione dell’indipendentismo tibetano che mira all’istituzione di un regime teocratico e se ne sbatte i coglioni dei diritti del popolo Uigur del Xinjiang; del resto si sa i buddisti sono buoni e i mussulmani cattivi.
Mentre apprendo da Wu Ming (V.Ravagli – Wu Ming Asce di guerra p,349) che la fondazione per lo sviluppo sostenibile di Novartis, ha dato vita nel ’94 in Laos a due progetti con lo scopo di "testare le possibilità di uno sviluppo su scala nazionale dell’agricoltura estensiva", mi rendo conto di viaggiare sul pulman sbagliato, per me le parole hanno un senso ben preciso ed è indipendentismo quello tibetano come quello dello Xinjiang, è dittatura quella cinese come quella teocratica del vaticano o quella cara ai tibetani, "sviluppo sostenibile" è un concetto diverso da "sviluppo su scala nazionale dell’agricoltura estensiva", non mi meraviglia più niente, figuriamoci se mi meraviglio delle strategie di una multinazionale o dei soliti ipocriti internazionalisti, ma per favore:

Autista, fermi alla prossima grazie.