itaGlia

"Per anni ho sentito nominare in casa la Rifle. Poi le cose si sono complicate. Super Rifle, Rifle Italia. Il nome si arricchiva e si smembrava allo stesso tempo. Naturalmente sempre presente il nome Fratini, la famiglia, che poi è diventato anche marchio. Poi sempre più confusione, nuovi marchi, nuovi contatti con altre marche. E salta fuori la Pacific Trail, la Calvin Klein, la Guess. Abbigliamento per diversi target. Un boom di nomi che poi ha portato al gran casino.
E poi è arrivato il progetto dell’outlet. Nuova società, sempre i Fratini di mezzo con alleati americani."

Cactus

In questa breve descrizione di Simona Baldanzi, tratta da "Figlia di una vestaglia blu", si riassume mirabilmente il caos italico. L’Italia non ha mai avuto una vera classe imprenditoriale, le imprese italiane sono nate e si sono evolute sulle esigenze del momento, sempre e comunque intorno al "padrone". Situazione critica, inestricabile, difficile, spinosa quanto il mio cactus. Situazione che ruota intorno a poche famiglie e pochi nomi, come dice il vecchio detto "i quattrini vanno sempre a chi già ce li ha", se volete una riprova giocate un pochino con questo sito.
Oggi la prima rete nazionale ci ha offerto uno spaccato della nostra imprenditoria, imprenditoria che va a investire soldi non suoi (si legga finanziamenti della UE) in Romania, nuovi colonizzatori che portano denaro (non suo) a disperati portandogli via la terra, ne più e ne meno di quanto fanno con i soldi a stelle e strisce i latifondisti nei paesi del sud America. Ma, chi sa perché, questo non ci scandalizza, forse noi siamo più simpatici.
Noi siamo buoni, buoni e simpatici anche quando si paga mensilmente un operaio agricolo meno di un pieno di gasolio del trattore che guida, noi siamo buoni e rispettosi anche quando si controllano i lavoratori con il GPS minuto per minuto, siamo buoni e bravi anche quando si sparano i diserbanti con i mezzi aerei (pratica vietata nel nostro paese), siamo buoni e bravi anche quando si depreda un popolo delle sue tradizioni, della sua biodiversità in nome di un mercato standardizzato vorace di pochi prodotti dal guadagno assicurato.
Con la stessa nonchalance con cui si esalta questi baldi imprenditori del nulla, si ignorano quegli "esseri" , altra definizione non c’è, che invece funzionalmente a questo sistema di conquistati e conquistatori organizzano ronde, pestaggi, incendi e altre missioni punitive nei confronti degli stranieri sul nostro territorio.
Ed anche in questo siamo di nuovo buoni e simpatici, certo noi mica pestiamo indiscriminatamente, mica poniamo paletti alla libera circolazione a tutti, no noi siamo bravi e simpatici lo facciamo solo con categorie che se lo meritano.
Quello che è bizzarro è pensare che il contrappasso dantesco abbia applicazione pure sulla nostra terra, e così mentre un industria deve impazzire quindici giorni per far ottenere il visto a due manager tunisini che vengono qua per affari di milioni di euro, ti ritrovi italiani a "mi manda raitre" a raccontare di essere stati detenuti e maltrattati senza nessun motivo in Francia e non avere avuto la possibilità di avvisare la nostra ambasciata, apprendi dai giornali di un ragazzo detenuto 10 giorni negli stati uniti senza nessun motivo e senza che le nostre autorità venissero informate. Chi sa se il "padano" di turno avrà mai accesso a queste informazioni o se continuerà a vivere nella sua sperduta valle bergamasca.