Pensieri in quota



Pensieri in quota: ozio e meraviglia indescrivibilmente correlati. Sotto la grande spianata che da Campo Imperatore scorre a perdita d’occhio, sopra il sole implacabile, quasi non lo senti smorzato dal fresco vento, sai che sta lavorando per i giorni a seguire. La fatica della salita è ripagata dalla sensazione di poter dominare il mondo.

I sentieri che si inerpicano verso il corno grande, sono tutto sommato alla portata di tutti. Abbiamo preso anche la direttissima per la cima che si fa abbastanza impegnativa in prossimità della cima ma non impossibile. Purtroppo era tardi e la foschia si stava alzando abbiamo dovuto rinunciare agli ultimi 30-40 minuti. Non sembrava dover piovere, ma va messo in conto che i sentieri dell’Abruzzo non sono quelli del Trentino, qui la segnaletica è vaga, spesso scolorita se non praticamente inesistente per lunghi tratti, perdersi con la foschia può diventare assai facile. Peccato non avere dietro le mappe IGM riportate sul GPS altrimenti si poteva sperare nel ausilio della tecnologia.

L’Abruzzo è così, talvolta incomprensibile e dissonante per il nostro metro di paragone, alternato perennemente tra una chiusura irremovibile nel passato agricolo e slanci nel futuro turistico. La sua selvaggia bellezza passa anche e sopratutto da questo essere diverso.

Desolante questa stagione un po’ dovunque turisticamente parlando. Tanta solidarietà quattro mesi fa, quanta voglia di starne alla larga al momento delle vacanze. Anche questo fine settimana delle colonne di camper, tende e quant’altro, per lo più provenienti dalla capitale, che erano solite assediare le rive del lago di Campotosto praticamente non vi è traccia se si esclude qualche affezionato o qualche "temerario", anche per il ferragosto non ci si aspetta niente di che. Eppure la situazione non è così disastrosa, da queste parti le case puntellate con travi marcate VVFF non sono poi molte, e per lo più si tratta di fabbricati in pessimo stato abbandonati da tempo. Certo gli edifici danneggiati sono molti di più di quelli puntellati, ma per il campeggio libero sulle rive del lago non è certo questo il problema.  Dei tanti apostrofati da titoli di rappresentanza per la nostra repubblica che nei primi giorni non mancavano di venire a farsi fotografare e riprendere mentre portavano la loro presunta solidarietà alle popolazioni non c’è nessuna traccia, penso a chi sessantanni fa era maestro nella propaganda e mi viene a sorridere a pensare alle differenze tra i due modi simili di fare, e per quanto sicuramente non sospetto simpatizzante del primo devo ammettere che almeno al tempo alle inaugurazioni pompose, e alle pose per i filmati Luce degli inizi lavori seguivano fatti concreti ancora oggi tangibili, anche in quei 200mt di centro percorribili dopo il sisma.

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