Zitti e …Mosca (3)

Sveglia, abbastanza presto, e via ad aprire la finestra per cercare di intuire che tempo farà. Quella che si presenta è la classica situazione di tempo variabile, nuvole che lasciano intravedere la possibilità di brevi piogge, scopro in seguito che la caratteristica di variabilità qui è di casa. Comunque la giornata parte freschina, anche se tutto lascia intuire che un’eventuale uscita del sole potrebbe trasformarla di colpo, quindi vestiamoci in modo adeguato ad una veloce trasformazione.
Scendo a fare colazione, il “formicaio” risulta assai animato; una signorina in costume ci dirotta dal ristorante a piano terra a quello al primo piano. Il morale è alto e tutti e tre muoriamo dalla voglia di vedere come sarà questa città di giorno. La colazione è la tipica colazione internazionale a buffet, ovviamente anche con qualcosa di locale, che cerco di selezionare guidato sopratutto dall’istinto. Di nuovo ottimo il pesce fra i salati, interessanti alcune crepes dolci; e ovviamente i dolci, per lo più a base di panna (..qualcuno già mi promette analisi del sangue al rientro per valutare i valori di colesterolo 😉 .Siamo pronti, Helena ci aspetta alle slot-manchine …la giornata può iniziare.
La prima visita è a Novodevici; di giorno è assai meno poetico che di notte ma pur sempre interessante, non stò a dilungarmi molto tanto potrete trovare centinaia di guide on-line. La visita della città prosegue toccando vari punti, anche se per lo più si tratta di veloci passaggi in pulman con brevi soste per le foto di rito (sempre più simili a giapponesi in vacanza). Sosta lunga sulla piazza rossa (dove rosso sta per bello/grande/importante, non un semplice tributo ai colori della bandiera dell ex-URSS come spesso si può pensare); ovviamente spiegazione di tutti i monumeti che la circondano sia dalla parte di S.Basilio che da quella del Museo nazionale, e un po’ di tempo libero per visitare quello che preferiamo.
Cosa dire di questa piazza? In primis la grandezza; come tutte le cose da quelle parti è enorme. Ma la cosa più simpatica se vogliamo è il fatto di poterla vedere deserta, si perchè per evitare le manifestazioni la parte centrale della piazza è stata chiusa, tanto che per passare da una parte all’altra si è costretti ad attraversare i magazzini GUN, e questo permette di assaporarne ancora di più la vastità; appoggiandosi alle ringhiere e guardando l’altra parte si ha una strana sensazione di immensità.
La tentazione di usare il tempo a nostra disposizione per una visita alla salma di Lenin era forte in noi (o almeno in me 😉 anche solamente perchè è una di quelle cose che non sai se ritroverai nuovamente in un prossimo viaggio in questa città. Ma la fila assai lunga ci ha fatto desistere optando per una scelta più razionale di cercare di visitare il più possibile di tutto ciò che circonda la piazza. Nell’occasione mi sono studiato le persone in fila per cercare di capire chi fossero, ci si potrebbe aspettare turisti che come noi temono di non ritrovare questo monumeto alla storia russa (nel bene e nel male), oppure vecchietti nostalgici con svariati simboli del tempo che fù. Invece niente di tutto questo, la folla appare etereogenea. Composta di varie etnie, composta si da turisti, ma anche da molti russi, forse con qualche nostalgico infiltrato, ma per lo più persone normali che non vogliono dimenticare una pagina così importante della loro storia. E la caratteristica di non dimenticare niente sembra molto diffusa in Russia.
Tempo scaduto e tappe principali della piazza spuntate, si riparte è oramai giunto il tempo di pranzare. Il pranzo avviene in un ristorante vicino alla piazza rossa, abbastanza carino, anche se a noi ci riservano un’ala completa nello scantinato magistralmente restaurato, ma che perde un po’ di tipicità. Il menu inizia con una specie di antipasto a base di pomodori e cetrioli, dove non può mancare un po’ di aneto fresco. Si prosegue con una delle più tipiche zuppe russe, quella di barbine rosse; piatto che non trova grosso apprezzamento tra noi italiani, ma un po’ per la curiosità un po’ per la fame quasi tutti finiscono per mangiarla. Si continua con filetto di pesce accompagniato con del riso (che ha la funzione delle patatine nei wuster e patate dei paesi tedeschi), per finire un dolce e il caffè. Niente di eccezionale ma tutto tranquillamente mangiabile e, ad eccezione della zuppa, con sapori a noi familiari. La sera è prevista una visita facoltativa a Kolomenskoe che ho deciso di perdermi. Ho già fissato di vedermi con Mark,mi fermo all’ingresso di una stazione della metro in posizione tattica da poter leggere il cartello e gli telefono (a proposito è vergognoso il costo delle telefonate applicato dalle compagnie italiane, con onmitel gli SMS costano più del triplo che in italia, e ogni chiamata ha un costo fisso alla risposta di ben 6Euro …insomma con la media di un paio di SMS al giorno più tre brevissime telefonate sono riuscito a totalizzare ben 60Euro di spesa negli 8 giorni) per sapere da che parte dirigermi. Allora devo semplicemente prendere la metro e scendere dopo una fermata a ta… , “scusa facciamo così come si scrivono le prime 3 lettere?” praticamente lettere simili a “Pnm” , “ok è sufficiente”. Quanto mi serviva per capire quale direzione prendere, alla fine non è così complicato prendere il metro a Mosca. 🙂

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