Facebook limita sistematicamente la libertà di espressione, anche la tua.

Quante volte avrete sentito dire che la Cina limita la libertà di espressione sulle piattaforme social? Immagino milioni di volte, con relativa indignazione social-occidentale a ribadire quanto siano dittatoriali e cattivi. Peccato che il pulpito da cui viene la predica abbia una bella coda di paglia.

Che Facebook applichi metodi di censura dubbi è notizia nota, quello che ancora manca è la dimostrazione della sistematicità di queste operazioni. Talvolta è difficile capire se siano frutto di algoritmi di deficienza artificiale (no, l’intelligenza artificiale non esiste e non potrà mai esistere perché le macchine sono prive di coscienza) o censure metodiche e sistematiche.

Il sospetto che ci fosse del metodo mi è venuto quando mi è stata censurata la condivisione di un post di Maurizio Acerbo che faceva gli auguri di compleanno a Abdullah Öcalan, dai commenti ho capito che veniva censurato a tutti quelli che provavano a condividerlo (ma misteriosamente rimaneva nel profilo di Maurizio …forse perché considerato profilo professionale o per qualche deroga alle regole concessa ai politici o …mistero…).

Avevo già in passato verificato che il rating con cui i post vengono proposti agli amici non è casuale, difatti ricorderete come le lezioni di filosofia su Marx non avevano tanta visibilità. Successivamente, anche se non ve ne ho parlato, ho fatto una prova ulteriore con spezzoni di film dei fratelli Marx e il trailer del film Miss Marx , bada caso con gli stessi identici risultati. Ma qui ancora non si può parlare di censura, può essere che per la testa malata di un americano Marx sia meno significativo di Madonna o Britney Spears e per questo raccolga un indice di potenziale interesse minore dall’algoritmo di deficienza artificiale, come è ovvio che per l’algoritmo Karl Marx o i fratelli Marx possano magicamente diventare la stessa cosa.

Adesso sono andato oltre nell’analisi dei meccanismi del social yankee, l’idea era di vedere quanto si poteva resistere facendo post neutri su argomenti scomodi. Quindi ho postato la pagina Wikipedia su Öcalan e quella su Assange (altro personaggio di cui ho letto in giro censura di post), mentre mi sforzavo a pensare per i prossimi giorni a altri personaggi scomodi per la mentalità bacata del pentagono da postare è arrivata la censura e la sospensione di 24h dove meno te lo aspetti, praticamente per caso. Sospensione tra l’altro scattata con 4 o 5 minuti di ritardo rispetto alla notifica di censura, tanto che sono riuscito a farci un post sopra oltre a condividere lo screenshot al posto del messaggio censurato.

Ho risposto alla condivisione di un post di Prugna sul profilo del mio amico Antonio con un modo di dire Toscano , che soprattutto a Firenze è assai usato da sempre. Sotto potete vedere sia il post di Prugna che la mia risposta (recuperata dal pannello dopo la censura).

Bene anche in questo caso ho pensato fosse un errore della solita deficienza artificiale che ha fatto una traduzione letterale del detto e trovando due parole in Blacklist (gay e ass ..ma della prima non sarei manco così certo) ha marcato il messaggio.

Invece no, perché provando a mettere un “mi piace” a un post è venuto fuori questo messaggio dove si fa chiaramente riferimento agli ultimi 3 messaggi postati ….e guarda caso sono oltre al commento di cui sopra gli altri due sui personaggi scomodi.

Quindi è chiaro e palese che la censura di facebook nell’ombra abbia attenzionato i messaggi su Assange e Ocalan a cui ha ridicolmente aggiunto il commento col detto toscano.

Ultimi post

E’ assai grave che il social network si permetta di censurare il pensiero dei propri utenti applicando regole in conflitto con le normative vigenti sul nostro territorio nazionale; regole in completa contrapposizione con la nostra costituzione per la quale non si commette alcun reato a condividere informazioni biografiche su Ocalan o Assange (e finché rimaniamo nelle informazioni storico biografiche manco su Mussolini ….pensate un po’).

 

Questo è un serio problema politico che un governo credibile e democratico dovrebbe affrontare immediatamente, non si può venire meno ai diritti della nostra carta costituzionale e Zuckerberg (la CIA, il pentagono o chi per lui) non si può permettere di decidere cosa possano o non possano esprimere gli italiani.
Ma il terzo commento censurato è se vogliamo ancora più esilarante perché esula dalla sensibilità politica e entra semplicemente nell’ignoranza dell’italiano, dei suoi modi di dire, della sua semantica. Non puoi accusare qualcuno di aver detto qualcosa solo perché non sei in grado di comprendere il testo.

Ma analizziamo l’italiano, quale è la semantica del testo <<Come si dice da queste parti: “Facile fare i finocchi col culo degli altri”>> ?

Intanto c’è una prima parte che è ascrivibile a un commento personale e una seconda ascrivibile a una citazione come facilmente individuabile dalla presenza delle “ , quindi qualunque cosa ci sia scritto nella seconda parte non sarebbe direttamente associabile all’autore a meno che non ne confermi o rafforzi il concetto nella prima parte.
Altra cosa da notare è il fatto che è facilmente intuibile dall’incipit che si tratta di un commento ironico e che quindi la citazione non va interpretata alla lettera.
Infine anche analizzando la citazione tolta dal contesto cosa dice ?
Provando un interpretazione letterale l’equazione finocchi= “comunità gay” non è neppure troppo scontata visto l’uso multiplo fatto in fiorentino per questa parola soprattutto in modo scherzoso, quindi che il soggetto siano realmente le comunità gay è tutt’altro che certo. Ma anche andando avanti con questa traduzione letteraria del termine la figura retorica che si costruisce serve in sostanza ad esprimere il concetto “facile spacciarsi per qualcos’altro quando non ci si mette del proprio” . Può essere considerata omofoba o offensiva per il mondo gay? Certo che no, anzi al contrario, se la si interpreta alla lettera sarebbe come dire “facile fare il gay quando non lo sei”; quindi semmai il bersaglio sarebbe il mondo non gay.
Ora non è che sia così difficile capire l’ironia del messaggio e neppure il significato del modo di dire, qualsiasi madrelingua italiano non avrebbe dubbi a interpretare questo post. Quindi si ritorna al punto di partenza , è lecito censurare Ocalan e Assange perché ostili al pensiero yankee?  E’ lecito censurare e sospendere qualcuno solo per l’interpretazione di un algoritmo di deficienza artificiale? Ma soprattutto la denuncia di questo abuso e la lesione dei miei diritti costituzionali dove la devo inoltrare? Chi è il soggetto a cui notificare l’abuso? Visto che Facebook non risponde in prima persona ma solo con robot? Ovvio che ho aperto la segnalazione all’altra buffonata che è il “comitato per il controllo”, un organismo costituito da Facebook e Instagram che analizza pochissimi ricorsi e di solito solo su cazzate marginali o fatti strumentali conformi alle politiche USA (ad esempio il caso 2021-004-FB-UA recentemente pubblicato sul sito dove una decisione coerente visto riguardava l’offesa diretta a un commentatore è stata annullata per favorire il sostegno politico a Navalny e i suoi simpatizzanti) .